Benvenuto da Imola, figlio del notaio Compagno, nacque a Imola intorno al 1330. In seguito all’insurrezione scoppiata a Imola nel 1365 contro gli Alidosi, accusati di tirannia,fu inviato dall’assemblea cittadina presso il papa, ad Avignone, a perorare la causa anti-alidosiana: avendo però il papa confermato la signoria ai fratelli Azzo e Bertrando, ed avendoli anzi insigniti del vicariato, Benvenuto fu costretto a lasciare la città. Trascorse 10 anni a Bologna, impartendo lezioni private di lettere e iniziando a comporre il Commento alla Commedia di Dante, opera che lo avrebbe reso uno dei più celebri e importanti commentatori del suo tempo, sentendosi al Poeta accomunato dalla medesima condizione di exul immeritus. Trasferitosi a Ferrara nel 1375, continuò gli studi dedicati a Dante e agli autori classici fino alla sua morte, avvenuta nel 1388.
Imola fu detta un giorno Foro di Cornelio, e nella cosmografia che Augusto fece fare di tutto il mondo si enumerò fra le città famose. Ma parlando di patria, potrei destare il sospetto di troppo amore…