Lo Stemma di Imola nelle Cronache del Sercambi

Un tassello importante per la storia della città di Imola nella seconda metà del XIV secolo è costituito dallo stemma comunale della città: nonostante il dominio signorile della famiglia Alidosi, gli organi e gli emblemi comunali non cessarono di esistere. Le Chroniche di Giovanni Sercambi lucchese, databili intorno all’anno 1400, narrano la storia della città di Lucca dal XI al primo ventennio del XV secolo: il manoscritto autografo che ci tramanda il testo è accompagnato da numerose miniature, disegnate dall’autore stesso, in cui abbondano gli stemmi di città e personaggi illustri, spesso descritti anche nella narrazione con dovizia di particolari. Proprio in quest’opera è stato possibile individuare due miniature che presumibilmente riportano lo stemma del comune. In una è rappresentata la città di Imola, con le sue mura fortificate, poiché fu teatro nel 1397 di un incontro tra la lega viscontea e la lega fiorentina nel tentativo di trovare un accordo di pace, poi rivelatosi infruttuoso. Sulle mura della città è rappresentato lo stendardo.

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CCCCLXXXV: lo ducha di Milano e i suoi aderenti e Fiorenza e i suoi collegati mandòron a Ymola a tractare l’acordio, e niente si fecie (vol. 2, pag. 21)

L’altra miniatura di interesse mostra l’ingresso a Bologna di diversi “signori”: tra questi stendardi (oltre al ben riconoscibile stemma carrarese e al giglio fiorentino) si può notare anche quello di Imola.

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CCCCXI: come molti signori si trovarono a Bologna (vol. 1, pag.355)

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CCCCXI: come molti signori si trovarono a Bologna (immagine dal manoscritto originale)

Per quanto riguarda i colori, dalla miniatura originale si può vedere che il fondo dello scudo è bianco (corrispondente all’argento) mentre la banda e le torte sono rosse: sono dunque questi i colori che abbiamo deciso di riportare sui nostri stendardi e di dipingere sugli scudi.

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Bibliografia
Salvatore Bongi, Fonti per la Storia d’Italia pubblicate dall’Istituto Storico Italiano: Le Croniche di Giovanni Sercambi lucchese, voll. 1-3, Lucca 1982.
Giacomo Bascapè – Marcello Del Piazzo, Insegne e simboli di araldica pubblica e privata medievale e moderna, Roma 1983.